La mia TESI per il Diploma di Pittura all'ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA con relatrice Aurora Spinosa nell'anno accademico 1991/1992. Di seguito il solo testo dell'Introduzione della prima versione originale: BILL SIENKIEWICZ |
Sono passati 28 anni da quando i fumetti hanno avuto l'onore di essere sottoposti ad una trattazione da parte di due insigni rappresentanti della cultura "alta"; alla pari di quei fenomeni contemporanei che, nati come sotto-cultura e svago, hanno assunto un'efficacia comunicativa da non sottovalutare, in quanto superiore a quella dell'arte e della cultura tradizionali. L'attuale epoca contemporanea (o post-contemporanea) prevede l'innalzamento a importanza sociale delle masse e la dilatazione dell'individuo, con la possibilità che anche l'anonimo e il debole si "trasmettano" alla conoscenza degli individui di tutto il globo, fluttuando all'interno dei mezzi di comunicazione. Se fino a 150 anni fa un caricaturista e un cantastorie erano considerati nient'altro che curiosità, avviene oggi che la Francia si senta simboleggiata nei suoi valori da personaggi come TINTIN e ASTÉRIX, mentre una cantante considerata "commerciale" come MADONNA viene proposta a rappresentare nel mondo le caratteristiche degli Stati Uniti d'America degli anni '80 e '90. È in questa visione, nella quale forme di comunicazioni popolari assumono rilevanze sociologiche e quindi culturali, che nello stesso anno 1964 i fumetti sono analizzati e inseriti nel novero degli aspetti fondamentali del nostro tempo: negli Stati Uniti con "Understanding Media" (“Strumenti del comunicare”) di Marshall Mc Luhan; in Italia con "Apocalittici e integrati" di Umberto Eco; queste interpretazioni vengono ridicolizzate dai giornali nel secondo caso, mentre nel primo sono completamente ignorate, considerando che solo nel 1987 i telegiornali, nonché le librerie statunitensi sembrano prendere in considerazione un fumetto ("WATCHMEN") per la prima volta. Il fatto paradossale è che già allora il fumetto poteva considerarsi qualcosa di più che un mass-medium: nel 1964 possedeva dai 69 ai 105 anni di storia, a seconda delle versioni ufficiali, e vantava una vera e propria storia autonoma, con stili, generi, scuole nazionali e tendenze internazionali. Fin dai primissimi anni del secolo si hanno esempi di fumetti altamente espressivi, già perfettamente elaborati nella propria struttura specifica che, fondendo disegno, teatro, cinema e narrativa in una nuova identità, gli permette di nascere e crescere insieme a fotografia e cinema, instaurando con questi e con la pittura reciproci rapporti in dare e avere, a volte anticipando i tempi. In un fumetto, come in un film e in un dipinto, sono riconoscibili l'epoca e il luogo di fattura, lo stile dell'autore, la corrente a cui si rifà, lo "spirito del tempo" e la cultura del luogo, le connessioni con le arti maggiori, l'interpretazione che ne dà l'autore, la sua filosofia; e sono attivati diversi livelli di lettura e di interpretazione personali (Eco parla di "mille indiani"), oltretutto con un'alta forma di partecipazione, essendo un medium "freddo", che coinvolge e attiva il pensiero. Dal 1964 le cose si sono sviluppate ulteriormente, in stretto rapporto con lo sviluppo della società (occidentale e giapponese) e della televisione. Oggi si distinguono le aree geografiche Europa, Nord-America, Sud-America, Giappone, con tendenze locali (scuola francese, italiana, tedesca, inglese, argentina, supereroi, underground, manga, eccetera) che presentano un costante aumento di interazione tra di loro e con cinema, televisione e pittura. Tra gli artisti del fumetto più rappresentativi di tutte queste componenti spicca BILL SIENKIEWICZ, autore americano del presente dall'opera estremamente complessa e attuale: assemblando più che è possibile le informazioni che tutti noi riceviamo quotidianamente da quel mondo-attorno-a-noi che è oggi espanso enormemente, crea un caleidoscopio di immagini e sensazioni, specchio del vorticoso pennsare post-moderno, del bombardamento sensoriale, della velocità dei cambiamenti, del ripiegarsi all'interno della coscienza e all'indietro del tempo. Uno stile formato da una multiformità di stili, come la registrazione di ciò che il pensiero vede, sente e prova vagando liberamente da un luogo all'altro, da un tempo all'altro, dentro e fuori di sé. Paolo Beretti nell'anno 1992 |